Mi accompagna nei sogni
l’odore di farina la domenica,
impiastricciata sulle dita di mia nonna
che la lavorava con le uova e l’acqua fino a farla diventare seta.
C’era mestiere nello stenderla a velo,
schiaffi e carezze
e poi una raffica finale di tagli secchi, precisi,
righe di un pentagramma.
Mi rimbombano negli occhi
le sue magie
e quelle rotelle di impasto che sollevate in aria,
si trasformavano in stelle filanti…
(continua)
Premio “La cucina della Nonna” 2024
pubblicata sull’omonima raccolta