Cinque minuti segnati da un cronometro
Tic toc tic toc.
Cinque minuti di sguardi bendati,
malumori,
che sento respirarmi addosso.
Tic toc tic toc.
Io,
che il tempo lo vedo come un regalo,
certe volte lo temo come un’onda che può investirmi.
Che può avvelenarmi.
E mentre il tempo corre,
sul foglio,
le parole sono diventati corvi neri
che mi girano intorno insistentemente
come se gli avessi rubato il loro tempo inviolabile.
Che poi è anche il mio tempo, e di qualcun altro.
Cinque minuti per costruire ricordi
che non sono per tutti,
lo so,
ho imparato a contarli,
e a maledirmi quando amo troppo.
È il tempo di fare un passo indietro,
tic toc tic toc…
di recuperare quei cinque minuti donati,
li meritano di più i miei gatti!
Alla fine,
mi resta il rimpianto di averli spesi male.
Tic… Toc.