Dopo tre anni dalla scopertura della Targa di Palazzo Chigi, dedicata a Bruno Sbardella, sindaco di Formello tra gli anni 40 e 80, viene affisso un altro cimelio storico
Due targhe invece che una
La Scopertura della Targa di Palazzo Chigi avviene in due momenti diversi e contiene due iscrizioni diverse. La prima è stata posta durante un’importante celebrazione: l’omaggio a un ex sindaco di Formello, Bruno Sbardella. E come si evince dalla dedica a lui viene riconosciuta, da sempre, “l’acquisizione al patrimonio comunale di Palazzo Chigi”.
Mancando una targa originale che conclamasse il famoso passaggio del Palazzo al Comune di Formello, si legge, dunque, solo il ricordo alla persona del Sindaco.
Poi la riesumazione
A sorpresa, dopo qualche anno, viene riportata alla luce la Targa Originale che attesta l’acquisto di quello, che un tempo, veniva chiamato Castello Chigi, a firma dell’intero consiglio comunale. La data apposta nell’incisione è il 1983.
Così, sulla scalinata esterna, si è potuta celebrare una seconda Scopertura della Targa di Palazzo Chigi. Questa è stata accompagnata da alcuni ricordi, fatti brillare da testimoni del tempo, e da alcune ricostruzioni tecniche, estrapolate dai documenti d’archivio del Comune. Una lezione d’arte ma anche umana.
Poi si è raggiunto il muro di fronte al Mansio e, lì, si è provveduto a scoprire la Targa, una pietra grigia, di marmo, con lo Stemma di Formello,che non lascia dubbi sulla paternità.
Ora campeggia all’ingresso di Palazzo Chigi, in alto a sinistra, e ha aggiunto altro valore a questa storica dimora che negli anni sta riempendosi di cultura in modo innovativo.
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Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.