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Personaggi e attori Compagnia Lo Spannitore

di Emanuela Gizzi

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Ersilia Antoniucci, attrice per caso

Ersilia Antoniucci è una donna naïf, i capelli arricciati, lo sguardo vacuo, un po’ da pensatrice, un po’ da solitaria.
Posso raccontarvi del suo talento artistico perché ho vissuto in prima persona tutte le creature nate dalla sua tavolozza. Lei dipinge, io mi limito a disegnare. E, se pure mi piace tanto disegnare, quando “la Ers” (la chiamiamo così io e Giuseppina Lai) finisce i suoi quadri, mi verrebbe voglia di prendere in mano un pennello e imitarla.
Lei si estranea, la vedi concentrata sui dettagli, imprime alle tele qualcosa di molto più profondo del colore: c’è sofferenza, solarità, fantasia, c’è lei con le sue timidezze, la sua vocina bassa, il modo che ha di volerti bene in punta di piedi.

Ersilia Antoniucci, una donna poliedrica

Immaginate, conoscendo questo lato del suo carattere, quanto sia stata sorpresa nel vederla comparire sul palco. Lei è un insegnante, in qualche modo è una protagonista della vita tutti i giorni, nelle sue classi passano le nuove generazioni, la società futura. Il suo imprinting è determinante e so quanta cura e quanta passione mette nel fare ogni cosa che fa.
Ersilia è una donatrice di sé stessa.
Insieme a Giuseppina Lai hanno creato anche una linea di gioielli artistici dipinti a mano, unici e originali, questo per dire che anche lei non sta mai ferma, si stanca ma è instancabile.

I primi passi a teatro

Il teatro la affascina, e di più la regista, Sonia Martelloni, da cui tutti traggono ispirazione.

Ciò che mi ha invogliata ad esserci è stata Sonia, è così, e una volta dentro la compagnia mi sono resa conto di quanto sia interessante il lungo percorso di preparazione alla commedia.

Le prove sono intense e la parte che amo di più è la costruzione in sé dell’opera che da Sonia passa a noi.

Lei, poi, ha tutta una sua procedura per istruirci alle parti che ci ha affidate, è bello vederci crescere dentro questi personaggi”

Credo che il come si tiri su tutta l’impalcatura dovrebbe essere documentato, proprio in virtù del lavoro che c’è dietro un’opera teatrale. Chissà che alla prossima io non lo faccia. Così, per raccontarvi le fasi di una commedia prima che si apra il sipario.

Le parti-flash di Ersilia Antoniucci

Ersilia Antoniucci è già alla sua terza commedia e ha ricoperto piccole parti che però possono nascondere delle insidie, o delle opportunità, dipende da come ci si approccia ad esse.

Hai cinque secondi per esprimerti e a volte avendo a che fare con una tempistica così fulminea non è facile arrivare al pubblico.

I miei personaggi hanno battute veloci, lo spazio è piccolo, non ho facoltà di dialogare più di tanto, le battute sono sintetiche e richiedono per questo una maggiore concentrazione”

Ma lei comunque è lì, si prende il carico di queste parti-flash perché come mi ha detto “è bello stare, fare”.

Come si superano le paure sul palco e nella vita

Il palco forse la spaventa ma le piace ed è sicuramente un ambito in cui affrontarle le paure piuttosto che insabbiarcisi dentro.

Paura? Sì, la primissima volta che sono andata in scena, perché è ingannevole guardare il pubblico, poi Sonia mi ha detto di considerarlo come una persona sola e da lì mi sono sbloccata.

E poi mi aiutano molto le prove, la parte diventa quasi una routine e alla fine l’ansia la supero”.

In quei cinque secondi a sua disposizione l’altra grande sfida è stata interpretare dei personaggi maschili, con tanto di calzoni, cappello, baffi, vocione, lei che ha una vocina che è uno spiffero.
Mi sento di dirle che la stimo per il modo che ha di affrontare le situazioni, lei si è ricucita tante volte e le cicatrici sono ormai fiori contro le guerre, sono lì e le può toccare. Non fanno male, sono il suo portafortuna, un tatuaggio ricordativo.

Dopo due ruoli maschili un personaggio femminile

Anche lei come molti altri della Compagnia non ha che elogi per la regista, anzi le attribuisce il merito, o la “colpa”, della sua presenza sul palco.

Non riesco a dire di no agli slanci di Sonia Martelloni. Lei guida da anni questo magico carretto, ne è l’artefice, l’autrice, la regista, e riesce a tenerne le fila da quasi trent’anni.

Gli spettacoli hanno avuto un seguito grazie a lei, perché si impegna anima e corpo, li ha resi non solo degli atti teatrali ma una tradizione per il paese.

Vedi il tutto-esaurito delle prime tre sere in un giorno solo!

Lei ha una spinta vitale incredibile, io ci sono per caso”.

Il personaggio “per caso” interpretato da Ersilia Antoniucci, quest’anno, è una donna, anzi, una dottoressa un po’ “sbadata”, non entro nei dettagli per non rivelare troppo la trama ma con Ersilia e la sua equipe si affronta un tema importante come quello della Sanità “distratta”.

Ne vedremo delle belle.

 

 

Siediti in poltrona e assisti a
Arduino e Nazzareno 3

 

 

 

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