Miro Finocchi, il “siciliano” della Compagnia Lo Spannitore
Miro Finocchi calca il palco da diversi anni e ogni volta si dice soddisfatto di interpretare un personaggio diverso, anche se hanno in comune una caratteristica indiscussa: sono burberi.
Lui però si mette in gioco sempre, è un trasformista, un uomo preciso, serio, col vocione che non vede l’ora di dire la battuta.
Ma a quanto pare, è proprio la battuta che teme di più.
Sì, è la parte difficile della commedia ricordarsi cosa dire! Ma non direi che ho paura del palco, anzi, assolutamente no, mi sento a mio agio… ma solo se sono truccato”
Tutti i ruoli di Miro Finocchi
Di costumi ne abbiamo visti indosso a Miro!
È stato un motociclista rock col cuore tatuato sul braccio e la bandana intorno al collo o, in testa, “alla Rambo”.
È stato un parroco, correva sul palco con questa tonaca nera, misurata ai folti capelli bianchi.
E poi si è legato in vita un grembiulone, bianco come la sua barba, bianco come il resto dell’abbigliamento, e ha vestito i panni di un mugnaio formellese. Quando compariva lui ne La Riforta della Mola, che è stato l’ultimo spettacolo prima della Pandemia, pareva illuminarsi il palco. Sapeva di farina, di ruralità, di altri tempi.
Il personaggio in Arduino e Nazzareno 3
In Arduino e Nazzareno 3, invece, Miro Finocchi interpreta un signorotto siciliano, anzi, un gran corteggiatore incallito.
Corteggio Cornelia, una ragazza muta”
Un bell’intreccio: un brontolone e una ragazza che non parla.
Nelle commedie della regista Sonia Martelloni ci sono spesso questi contrasti efficaci, questa poesia di menti non propriamente perfette.
Apostrofi, salti nel buio, parti che non sono quel che si dice, facili, ma sicuramente restano nel cuore.
Burbero o no, Miro Finocchi ci fa ridere
Non conosco Miro di persona ma l’ho sempre visto come un uomo riservato, un po’ sulle sue, uno che studia, che è puntiglioso con sé stesso. Poi però sul palco cambia, tira fuori la forza espressiva che ha, mi colpisce il volto: imbronciato, sì, ma attento, presente, a volte irascibile a volte fiducioso.
È vero che i suoi personaggi gli somigliano molto ma, appunto, quel trucco -che a lui dà sicurezza- trasforma “il burbero” in un personaggio fiabesco. E allora, ecco che la sua presenza scenica diventa più un impeto che una irascibilità, e lui, più un “orso” buono che abbraccia il pubblico, che un lupo affamato che vuole sbranarli.
Però mi dicono tutti che sono burbero e brontolone, proprio come Biascetto, Don Gervasio e Palmiro”.
La narrazione di Sonia Martelloni cuce dei vestiti, non sempre affini alla persona che deve interpretare il ruolo ma sicuramente la regista tiene in considerazione chi ha davanti. E le commedie della Compagnia Lo Spannitore sono forti grazie alle sue intuizioni, alla consapevolezza e certezza che, per esempio, Miro Finocchi è giusto per interpretare Rosario Randazzo, questo uomo innamorato, questo burbero dagli occhi gentili.
E Biascetto sia
Ma Miro non è nuovo al teatro quando incontra la Martelloni.
No, infatti. Il mio approccio al teatro è stato da bambino, a scuola, poi da ragazzo in parrocchia -con il “Circolo Gen-. La mia avventura con Lo Spannitore è iniziata nel 1994”.
Il prossimo anno saranno 30 anni, ma qual è stato il personaggio che hai amato di più tra quelli interpretati?
Ah, Biascetto. Sarà perché era la prima commedia, La Domenica delle Palme”
Chissà cosa ci dobbiamo aspettare da Miro Finocchi nei panni di Rosario Randazzo, questo corteggiatore siciliano!
Basta mettersi seduti
e assistere a Arduino e Nazzareno 3