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Personaggi e attori Compagnia Lo Spannitore

di Emanuela Gizzi

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Rita Altarocca, una scenografa del mondo

Rita Altarocca è una persona introversa e infatti il suo ruolo è sempre stato dietro le quinte, anzi, il suo contributo inizia prima che tutto abbia inizio. Sì, perché si occupa della scenografia, di quello che il pubblico vede una volta che il sipario si apre.
È lei che crea l’ambientazione, che da una “casa” ai personaggi della Compagnia Lo Spannitore.

Non nasce ieri scenografa, ma lo è da moltissimi anni, ha lavorato per produzioni cinematografiche importanti, sia in Italia che all’Estero.
Sul palco del Teatro J.P. Velly ha messo a disposizione il suo mestiere tante volte e con grande umiltà.
La prima commedia a cui ha prestato il suo talento è stata “Il Paese è piccolo la gente mormora” e poi, tutte le volte che ha potuto nel corso degli anni, o quando il lavoro glielo ha consentito.

Le sorelle sono una risorsa

È riservata e anche molto dolce, ma la dolcezza è una caratteristica che non mostra, o mostra appena. Per scrivere questo articolo senza dover ricorrere a un’intervista mi sono affidata a sua sorella Cristiana Altarocca che della Compagnia è una veterana.
Volevo farle un omaggio a sorpresa e speriamo di riuscirci senza che ci rincorra per picchiarci.

Rita ha una bellissima manualità, è una creativa, vede prima di chiunque altro quello che può diventare un palcoscenico. E, pure quest’anno che i fondali sono in prestito -cioè, non li ha costruiti lei- ci metterà comunque del suo per dare un senso a tutto. Renderlo bello e speciale.

Mia sorella è fatta così, ha le mani incantate, qualsiasi cosa le capiti tra le mani lei lo ripulisce, lo trasforma e lo fa rinascere. Quando le mani rispondono al pensiero con precisione e metodo, come accade a Rita, si può dire di avere davanti una grande artista”.

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Un’artigiana che colora il mondo

Mi commuove sempre quando tra fratelli e sorelle regna il bene. Vuol dire che i genitori hanno fatto un gran lavoro, che sono una piccola società che ha funzionato e che quelle persone ci hanno messo del loro per vivere la vita come si dovrebbe.
Cristiana e Rita hanno tratti in comune e sono diversissime. Infatti, una calca il palco l’altra resta illusoriamente nella quarta parete.
Cristiana mi ha detto tante cose belle di Rita Altarocca, in quanto sorella, ma ha utilizzato anche tanti aggettivi di stima per il lavoro che fa.
Mi ha raccontato di quando è stata in Guinea, insieme a una sua amica che purtroppo non c’è più, e lì ha ridipinto i muri del reparto di maternità, o di quando ha iniziato a sostenere attivamente l’associazione umanitaria Tavolo 8 Onlus, con determinazione e coraggio.
Un’associazione, questa, che ha fatto breccia anche nel cuore della Compagnia Lo Spannitore e della regista Sonia Martelloni che ha deciso di destinarle parte dell’incasso delle sei serate.

Rita Altarocca e una piccola favola

Rita è instancabile nel lavoro, e Cristiana le riconosce un coraggio e un’affidabilità integri.

Sono certa che lei e Sonia faranno la scenografia di Arduino e Nazzareno in tempi record, come sempre”.

E, infatti, proprio oggi Rita è all’opera per dare un volto al palco. Non lo farà con sufficienza perché è nella sua indole approfondire e studiare, proprio come faceva da piccola.

A un certo punto Cristiana mi ha lanciato un fiore che non posso assolutamente non cogliere…
Ci sono delle persone che sanno costruire nel tempo, e anche con grande passione, un percorso, un’idea, un desiderio. Le scenografie del teatro hanno rappresentato un punto fermo per la Compagnia e per Sonia Martelloni. Ma quello che è più potente, in questo caso specifico, ma può valere per chiunque di noi, è da dove si arriva per arrivare fin qui.
E questa piccola favola che Cristiana mi ha raccontata non posso ometterla.

La riporto fedelmente con le sue parole:

Da bambine giocavamo a fare le fattorie, cioè, lei mi costringeva a giocare a farle ma, in realtà, le faceva lei e io la guardavo.

Il cavallo aveva la sua zona, il cane la cuccia col nome, le tartarughe l’insalata e un percorso tutto loro, il maiale lo stesso, la pecora idem.
Ora, a casa sua ha uno spazio per gli animali che è esattamente così. Come se avesse trasformato quei piccoli animaletti di plastica in realtà”

Aggiungo: come se avesse lavorato tutta la vita nei teatri e nei set cinematografici per arrivare fino a completare la sua scenografia più bella.

I giri fanno quattro vite

Rita nella sua riservatezza si fa volere bene tanto. E Cristiana me lo conferma:

Lei ama stare per conto suo ma quando poi si trova bene con la gente non la dimentica più e tutti la adorano. Io, va beh, la amo”

A teatro è quella che non vedrete, che magari non salirà sul palco, che già ha detto “non ringraziatemi pubblicamente, per favore”, che si defilerà, ma sappiate che è il cuore di questo gruppo, una persona meravigliosa, amante degli animali, unica e rara.
E con lei avrei chiuso il giro di storie e come dice Marco Mengoni “i giri fanno due vite”. Le nostre anche quattro ma va bene, tanto tra un po’ esploderemo su quel palco e, come dire, avremo fatto del nostro meglio per esserci.

 

 

Anche se non vedrete fisicamente Rita Altarocca in
Arduino e Nazzareno 3
Lei ci sarà

 

 

 

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