In politica c’è chi pensa a sé, chi pensa agli altri, chi sa amministrare, chi è indubbiamente negato: il 12 Giugno votiamo chi sa amministrare
Alzati e … fai politica!
Non c’è un modo di parlare di politica.
La politica è quella cosa che facciamo tutti, ogni giorno, da che ci alziamo dal letto. Non sopporto chi dice: per carità la politica, oppure “non mi piace fare politica”.
Se c’è un problema nel tuo giardino e te lo deve risolvere l’amministrazione comunale -ma questi sono pigri, svogliati, o peggio incompetenti- cosa fai? Resti fermo a guardare il tuo giardino che va in pezzi o prendi un appuntamento nell’ufficio di competenza?
Suppongo la seconda. Quel gesto significa fare politica. Significa mandarla bene. E quindi la politica è in tutto quello che facciamo e, anzi, dovrebbe essere vista come la soluzione a un problema. Dovrebbe essere la risposta gentile a un cittadino.
La passione politica
Ma la politica è molto altro. È una esperienza bella, sai? Anche se la corruzione ha divorato la bellezza dei ruoli. La gente che dovrebbe difenderci ha le mani in pasta. Lo diciamo spesso. Lo sentiamo spesso. Ma anche i cittadini hanno le mani in pasta.
Già, perché troppo facile pensare che il marcio sia solo nella politica intesa come “i politici”. I politici siamo anche noi. I cittadini sono amministratori del Comune in cui risiedono: per difendersi non devono rubare al vicino, fare lo sgambetto, fare i furbetti.
Il senso di comunità viene meno nel momento stesso in cui ognuno amministra per sé. Io questa politica malata la disprezzo, al contrario amo la politica sana, quella custodita nel cuore e nel carattere di pochi, quella che sopravvive al fallimento di molti.
Etica e voto a farsi friggere: ringraziamo tutti Silvio
Ho notato che si dimenticano le “cosacce” di alcuni politici. Vogliamo ricordare chi è stato Silvio Berlusconi per il nostro paese? È stato il presidente del consiglio a cui dobbiamo l’etica stralciata.
Sappiamo a menadito i suoi brogli, le sue cadute di stile, le inchieste, i processi. Il nostro paese non lo ha punito come meritava e questa storia a molti fa orrore, anche a me. Mi dico sempre che un personaggio tanto pubblico, che per di più se la ride davanti alle telecamere, non è un bell’esempio per i giovani.
Sembra di insegnare loro che avere a che fare con la mafia, con il crimine, con gli inciuci politici è cosa buona e giusta. Tanto nessuno paga. Solo l’Italia ha pagato. Gli italiani hanno scoperto che l’etica non è una cosa importante.
Così come hanno scoperto che anche il voto politico non è una cosa importante.
Io il voto lo ritengo sacro. Chi ci ha preceduto è morto per riscuoterlo, per offrirci una possibilità di difesa, di parola.
La politica scaduta
Poi certo, chi voti? Se uno prende d’esempio i vari Berlusconi che si sono succeduti è complicato.
Fidarsi e non vedere mai un cambiamento porta all’esasperazione. Lo stesso le promesse elettorali, fotocopia degli anni precedenti, e spesso disattese. E i programmi, liste della spesa che non dicono nulla. Fuffa.
Confronti tra candidati, no, ormai non è più d’uso.
Ma io diffido di chi non vuole il confronto politico, significa che si astiene dal dire la propria. E quando c’è questo silenzio mi capita di pensare che i candidati non hanno proprio nulla da dire. O non sanno arrivare al nocciolo dei problemi veri o, peggio, hanno paura degli altri, magari più capaci.
Ma tornate a fare politica a Formello!
Il problema, diciamocelo: dove stanno più i politici?
Un cittadino, proprio perché penso sia il primo politico di sé stesso, è valido per ricoprire un ruolo nell’amministrazione.
Tuttavia caro concittadino formati prima di candidarti. Studia e scrivi come si deve. Non posso pensare di essere amministrata da chi non sa mettere un h al posto giusto o non sa rispondere a un commento critico. Oggi le persone che hanno un’idea diversa vengono bannate.
Questa è politica? No. Non credo proprio. Dov’è la risposta del Sindaco a un cittadino che gli sta palesando un problema, un dissenso?
Caro Sindaco, diciamoglielo in coro, la sedia dove siedi non è la tua, è la nostra. Impariamo a farci rispettare. Bisogna che la politica torni ad essere attenzione per i cittadini e non potere personale.
In tanti, ben ispirati, lo gridano ma poi, chi si candida, in definitiva, non ha il coraggio, la voglia, la capacità di dare una svolta.
Il giorno del voto: quest’anno 12 Giugno 2022
Sarete stanchi, immagino, di andare a votare. Anche io. Spesso mi sono chiesta: se nessuno andasse più cosa accadrebbe? Forse tutto, o forse niente. Abbiamo comunque bisogno che qualcuno amministri.
Quindi non ho risposte. Ho scritto solo quello che mi è venuto in mente in questi giorni, e avevo bisogno di scriverlo e condividerlo. Nessun pensiero originale. Un pensiero. Punto. Forse perché, sempre di più, mi rimbomba nelle orecchie una risposta che non mi piace: “ah, io non voto, non serve a niente”.
Ma poi il giorno del voto arriva. Io per esempio sento il cuore in gola. Mi sento una responsabilità. Sto scegliendo chi mi deve amministrare.
Mancare il voto significa disinteressarsi del proprio futuro, della propria comunità. Ora, il 12 giugno si vota. Si farà “politica a Formello”. Ci siamo.
Già so quanto sarò emozionata di mettere quelle crocette, anche se, un po’, è scivolata via la magia che si respirava un tempo.
Una volta, la campagna elettorale era divertente, custodiva in seno la partecipazione di tante menti, si fermentavano le idee, c’era una contaminazione crescente tra le mani. Germogliavamo insieme.
Oggi avverto troppo astio e poco rispetto tra le parti. E poi, una volta, si costruiva un percorso e dentro quel percorso si decideva il candidato sindaco, oggi si decidono prima le candidature e poi il percorso.
Il personalismo sfianca la bella politica
Qualcosa di quel senso etico, quel senso pratico di farla davvero la politica, tra la gente, in piazza, quel senso unico di sentirsi parte di un progetto, è scemato. Ci siamo persi da qualche parte.
Ma io credo nel cambiamento, ne sento parlare da quando sono piccola. E anche se nulla è cambiato continuo a sperare in una società migliore e che torni a contare sulla spalla del vicino. A volersi bene.
I narcisi e il personalismo sono cancri da combattere, credo di più nelle persone oneste, e ce ne sono tante, ne conosco tante. Forse sono quelle il futuro, l’occhio nuovo con cui guardare alle sfide.
Mettersi in gioco è sempre difficile, metterci la faccia ancora di più. Ma non si può stare nascosti per sempre, bisogna che riprendiamo a camminare, ascoltare, confrontarci.
Il Covid ci ha resi ancora più tombe. Apriamoci a nuove esperienze, costruiamo bellezza.
Cultura. Informazione. Collettività.
Ma intanto, andiamo a votare.
In bocca al lupo ai miei amici candidati ovunque il loro sentimento e ideologia li ha portati.
UN PAIO DI COSE SU FORMELLO:
Il Centro Storico di Formello, camminare nella memoria
Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.