La Maschera Etrusca
Disegnato presso
ArteStudio San Sebastiano
Esercizio: 3
La Maschera Etrusca che ho scelto di disegnare ha in sé i connotati di Medusa ma anche di un Phersu, e rappresenta il rinnovamento, il passaggio dalla morte a una esistenza più luminosa.
Citazione su Medusa
La citazione che voglio associare alla Maschera Etrusca è di Italo Calvino e si sposa con il periodo che stiamo vivendo, dice:
In certi momenti mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra: una lenta pietrificazione più o meno avanzata, a seconda delle persone e dei luoghi, ma che non risparmiava nessun aspetto della vita.
Era come se nessuno potesse sfuggire allo sguardo inesorabile della Medusa”
La Gorgone, cosa rappresenta
Il termine da cui possiamo partire è “pietrificazione” che è tanto bello in poesia quanto devastante se rapportato a Medusa.
Vi racconto un po’ la storia di questo personaggio simbolico e mitologico greco e per farlo parto dalla donna, dal sacro femminile, dalla terra e dall’acqua. Quindi parto dalla Gorgone, la maschera inquietante e grottesca che ho raffigurata.
Ci troviamo di fronte ad elementi vivi: la paura, la natura bestiale, l’oscurità, la minaccia. E allo stesso modo di fronte al potere, alla vita, alla consapevolezza, alla rigenerazione.
C’è una guerra su questo volto, tra il bene e il male, tra i vivi e i morti, tra i sospiri e i pianti, tra una maschera etrusca e il mondo moderno.
La Maschera etrusca: Medusa e le altre guerriere
Medusa fu la Gorgone per eccellenza, la più intelligente, ma perversa, delle tre sorelle figlie del Dio Forco e del mostro marino Ceto.
Sappiamo che pietrificava chiunque osasse guardarla e per questo era l’unica Gorgone mortale.
La cosiddetta Serpentana, la Medusa con i serpenti in testa.
Ma esistono anche altre interpretazioni delle Gorgoni: una arriva da una filosofia chiamata Evemerismo.
Evemero da Messina sosteneva che gli dei erano uomini divinizzati, così anche le Gorgoni erano per metà reali, anzi, donne guerriere appartenenti a un popolo occidentale.
Iconograficamente l’ho trovata somigliante con Kālī, che significa La Nera, una divinità femminile indù.
Anche qui emergono dal viso le sue peculiarità demoniache.
Non è madre, anzi, è una donna che battaglia ed è più potente di ogni altra divinità.
Ma la Medusa è sempre uomo
La Medusa è un po’ come i signori della guerra che ci paralizzano con la minaccia delle bombe atomiche. Quanto ci pietrifica sapere che dei missili sono puntati su ogni paese “nemico”? E anche sul nostro?
La Gorgone in mitologia è donna ma nelle guerre storiche passate e anche attuali è sempre stato un uomo a danneggiare la pace.
Difficilmente una donna, che per natura è madre, ha mai dichiarato guerra al mondo intero.
La Machera Etrusca che annulla la mente
La Maschera Etrusca veniva indossata dalle profetesse durante i riti sacri e questa le trasfigurava, le faceva cadere in trance.
Sì, perché una volta in estasi, la personalità delle profetesse veniva meno, una forza oscura prendeva possesso di corpo e mente, istradandole verso scenari turbolenti.
I capi guerrieri dei giorni nostri, ma anche quelli passati, dunque, indossano una maschera che ne trasforma le menti? Oppure assumono droghe che li mutano?
Non ci sono spiegazioni plausibili e ragionevoli ai soprusi di guerra: una tale trasposizione dell’uomo è inconcepibile. Gli uomini che tengono sotto minaccia altri uomini sono inconcepibili.
Non c’è più l’uomo dietro un capo-guerriero. Non c’è più rigenerazione dentro i suoi occhi ma solo distruzione.
La mia interpretazione di Maschera Etrusca
Ecco che le maschere assumono queste sembianze: la lingua che pende fuori cattiva, gli occhi animaleschi, diabolici, infuriati, i capelli dannati e la brama di vincere in quel latrato che gli si allarga in bocca.
Ho scelto appositamente di ingentilire la mia maschera, gli ho tolto lo spirito grottesco, puoi notare la differenza con l’originale al Museo di Villa Giulia. La mia maschera prende in giro i poteri forti, gli fa una linguaccia. Che sia di buon auspicio al che la furia si plachi e regni la pace. Sempre.
Noi comuni mortali non abbiamo bisogno delle guerre. I potenti sì, per aumentare il loro potere.
La Medusa di Caravaggio
L’ultima immagine che mi sento -con devozione- di sottoporvi è la Medusa di Caravaggio. Qui la Gorgone grida: un grido infernale, violento, che la coglie di sorpresa, i suoi occhi sembrano dire “non è possibile, mi hai battuta”, e sotto il collo gronda di sangue.
È l’atto finale, quando Medusa muore per mano di Perseo, e grazie a Minerva che, con l’aiuto di uno specchio, lo aiuta a decapitarla. Uno stratagemma vincente che gli evita di rimanere pietrificato da quello sguardo del diavolo.
I serpenti in questo dipinto sono vipere, tutto il male si sta contorcendo sul suo viso.
Il capo-guerriero viene battuto con audacia e uno scatto di furbizia.
Il finale che meritava, che meritano tutti i prepotenti.
Ma basterà a salvarci da loro?
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Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.
2 commenti
Artista in tutto
grazie tesoro