Home IL CREMERANews La Ghironda, il medievo a Formello – 1 Edizione

La Ghironda, il medievo a Formello – 1 Edizione

di Emanuela Gizzi
Ghironda PhotoCredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia11

La Ghironda ha occupato Formello per due giorni e, oltre ai laboratori di mestieri antichi, la sfilata -in costume d’epoca- è ciò che ha catturato l’attenzione

Piantato un seme

La Ghironda, rispetto alle altre feste medievali e sfilate che si sono succedute nel corso degli anni, ha un elemento territoriale che la distingue: l’inserimento dei Rioni

E non è un fatto poco importante. Da noi, a Formello, i Rioni ci sono, anzi, ci sono dei veri e propri quartieri, ma non c’è una tradizione radicata, né un gioco competitivo che si tramanda nei secoli. Almeno io non ne ho memoria.
Anche se non c’è radice, un seme è stato gettato.

La sfilata, che scorreva come un fiume lungo Via Umberto I, ha emozionato tutti. Sia il pubblico che i figuranti.
I Gonfaloni annunciavano, ognuno, il Rione di appartenenza -del gruppo che avanzava-, mentre il sole, alto, battezzava i volti, faceva luccicare gli abiti.
Perfino i bambini erano perfetti nei ruoli che gli erano stati affidati.

Ghironda 2019 PhotoCredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia681

Lo Spannitore trionfa

Mi racconta MariaRita, capo-rione de Lo Spannitore, che, i bambini, hanno seguito alla perfezione il regolamento e che, al momento della sfilata, si sono fatti, improvvisamente, adulti.
“Vedevano noi in ansia, gli era stato detto di non salutare, di mantenere le distanze da chi li precedeva, e così hanno fatto, senza battere ciglio”

Una scommessa questa festa, vinta, le dico. Rassicurandola sulla riuscita. E lei mi racconta di come era stato complicato organizzare tutto il lavoro -da zero- e in soli due mesi.
“Ma quando abbiamo offerto, in dono, il sapone ai Reali e, loro, ci hanno affidato il Gonfalone, ho capito che ne era valsa la pena. L’emozione ha superato la fatica”.

Non hanno avuto orari in questi due mesi, si sono spesi per produrre le bandiere, i costumi, i gadgets, il dono ai Reali, si sono isolati da tutto il resto e alla fine hanno lanciato la Ghironda tra le nuove feste di Formello.

Sfilata Medievale a Formello PhotoCredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia461

Il lato umano di una festa

Francesca, capo-rione de La Mola Vecchia, mi racconta di questa esperienza ribadendo l’aspetto umano e gli intrecci che si sono sviluppati intorno.

“Che dire, è stata una sorpresa. Questo evento mi ha permesso di conoscere chi non conoscevo: qualcuno l’ho perso strada facendo, altri si sono aggiunti, ma davvero ho scoperto persone meravigliose. Mia madre, come sempre, è stata il mio braccio, ha cucito tutte le bandiere e il gonfalone, e ogni sera andava a dormire cucendo. Ogni componente si è portato a casa il lavoro. E alla fine mi hanno fatto commuovere”
Il rischio, mi spiega, di non vedere le cose assemblate -con anticipo- è che l’effetto complessivo risulti sgangherato.
“Invece quando ci siamo visti tutti insieme, ogni spiga, cestino, cascina non stonava con gli altri, e quindi sono stata fiera di loro, dell’impegno mantenuto singolarmente per la riuscita del gruppo”

Anche per La Mola Vecchia la consegna del dono ai Reali è stato di grande impatto emotivo.
“Sì, abbiamo portato dell’olio nella cerimonia di ritiro dei Gonfaloni e quello è stato il momento in cui, il lavoro fatto, ha trovato la giusta ricompensa”.

I Reali Chigi nella Ghironda PhotoCredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia191

La Ghironda tra competizione e musica

Quest’anno ha vinto Lo Spannitore, apponendo così il primo sigillo sul primo Gonfalone della Vittoria. Chissà chi trionferà nel prossimo.
Intanto vi lascio con una curiosità:
La Ghironda, come mi ha spiegato Sabina –tra le organizzatrici della prima edizione 2019- era un antico strumento medievale e, nel pensare al nome da dare alla manifestazione, il suono evocativo è stato decisivo su altre possibilità. Rispecchia molto l’atmosfera storica di quel periodo.
“Dovevamo trovare un nome che non mettesse al primo posto il lato competitivo della festa ma qualcosa che recuperasse una memoria storica. Ciò che volevamo era che il rione generasse collaborazione tra i partecipanti, facesse emergere una sana competizione tra loro. E credo che il risultato abbia superato le aspettative”

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Emanuela Gizzi Fotografa ideatrice di Mapping Lucia

Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.

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