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La Catacomba di Monte Stallone

di Emanuela Gizzi
Catacomba di Monte Stallone photocredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia

La Catacomba di “Monte Stallone” ha recuperato la luce non molti anni fa, oggi fa parte di un sistema di visite guidate e racconta la sua sopravvivenza nel buio

 

Quel che si muove

Quando la Catacomba di “Monte Stallone” venne inaugurata, pensai che un nuovo luogo era stato recuperato dal sottosuolo. Un nuovo luogo! Quanto ero distante dalla descrizione.

È un monumento sepolcrale cristiano, ben lontano dal potersi considerare nuovo. Era nascosto, incassato nella collina di Monte Stallone e, la scoperta, la fecero -negli anni sessanta- degli studiosi della British School at Rome. Ma fu solo nel 2006 che poterono mettere in moto la macchina burocratica, approfondire l’operato con maggiori ricerche e rilievi che portarono al successivo restauro nel 2012.

Via della Villa è assai più ben nota per il complesso della Versaglia, poco avanti rispetto alla Catacomba.

Affacciano entrambe sullo stesso lato della collina ma, pare che, le due non abbiano alcun nesso. Non esiste, infatti, un tracciato che ne dimostri il contrario. Così come, non c’è alcuna testimonianza che provi un collegamento con il vicino Tumulo Chigi, presso il Monte Aguzzo.

L’interno è stato ben restaurato, mostra le sepolture di una comunità rurale di modeste condizioni e piuttosto numerosa, con -anche- una serie di corredi funerari semplici e ben conservati. Sono infatti reperti che nulla hanno a che vedere con il lusso. Anzi, sono modesti, appartenuti a persone umili, eppure dalle finiture interessanti.

Loculi Monte Stallone photocredit Emanuela Gizzi Mapping Lucia

La luce filtra nella Catacomba di Monte Stallone

Oggi le lucerne con decorazioni, l’orecchino d’oro e le fiaschette di vetro, ritrovate sul luogo durante gli scavi, sono custodite presso il Museo dell’Agro-veientano, nel Palazzo Chigi di Formello, e fanno parte di un grande sistema culturale, guidato, che è stato pensato per la loro valorizzazione.

Si deve ringraziare, per averne finanziato l’opera, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra la quale recuperò cinque brevi gallerie, un cubicolo e le tombe a loculo,che occupano interamente il percorso.
Oltre -ovviamente- ad averne rintracciato le radici, che affondano -come da simboli riscontrati- nel Cristianesimo.

Un dato, questo, che prova la diffusione del Cristianesimo a Formello, in epoca tardo antica.
Gli scavi hanno richiesto tempo e pazienza. I sepolcri erano completamente ostruiti di tegole e malta, e messi a tacere da uno strato di intonaco.

Poi, finalmente, la luce entrò ovunque, nell’oscurità dei piccoli loculi, restituendo ai formellesi un nuovo ritrovamento ma anche una vecchia radice. Un piccolo gioiello tra altri gioielli.

Per visitare la Catacomba di Monte Stallone chiama il  +39 06 9019 4240 

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Emanuela Gizzi Fotografa ideatrice di Mapping Lucia

Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.

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