Durante il Cammino dell’Arcangelo è stato possibile riscoprire un dipinto, entrare in una chiesa e ascoltare musica medievale, sederci in circolo e ricordare una Formello antica
Tornano i ricordi di San Michele Arcangelo
Il Cammino dell’Arcangelo, a Formello, l’abbiamo festeggiato con la scopertura della riproduzione -su scala 1:1- di una tela d’altare, raffigurante appunto il nostro San Michele che schiaccia il demonio. L’originale è attualmente in restauro.
Ascolta l’articolo, de “Il Cammino dell’Arcangelo”, se non hai voglia di leggere
Ma non solo. Siamo rimasti sospesi nel tempo, tra le immagini dei matrimoni -celebrati nella piccola chiesa-. Hanno fatto da cornice alla Conferenza sul culto micaelico e hanno riacceso il vissuto della nostra comunità.
Nei giorni successivi la Chiesa di San Michele Arcangelo ha accolto tanti incontri diversi, lo scopo: raccogliere fondi per il restauro della stessa.
Il primo incontro ha innescato i ricordi. Le voci -di chi ha avuto l’onore di entrarvi da piccolo, anche solo per gioco- hanno lasciato fluire le emozioni, le abitudini di un tempo. E si è creato un bel momento di condivisione tra cittadini. La distinzione che si fa spesso tra i nati a Formello e gli acquisiti in questa circostanza è scomparsa. Anzi, è stato un modo per cucire nuove relazioni. C’è stato altresì un incontro tra giovani e meno giovani, si è sentita accendersi una luce speciale, come di una favola con il lieto fine.
Non è mancata la musica. Il giorno dopo, gli Armonia Antiqua -che ci hanno trasportato in un mood medievale e rinascimentale-, si sono esibiti e hanno messo al centro della loro performance degli strumenti antichi,particolarissimi. Io mi sono sentita trascinare dalle vibrazioni che emettevano: ero attenta a ogni strumento suonato ma anche al suono che ne usciva, pieno di umori, di saggezza, di grande fascino.
In un sogno
L’ultimo giorno, il Cammino dell’Arcangelo, è stato davvero un cammino. Siamo partiti dalla Necropoli Etrusca di Monte Michele e, passando per la Francigena, siamo giunti fino alla Porta da Piedi.
Un gruppo, composto dai ragazzi dell’associazione Liberamente, era mischiato a noialtri, pellegrini comuni, il che faceva sorridere. Soprattutto nella composizione d’insieme: da una parte un’onda di trekkers, scarponi e pantaloni comodi, jeans, tuta; dall’altro genti in costumi fiabeschi, risalenti al medioevo, così tanto differenti dall’abbigliamento moderno da sembrare i protagonisti di un Ritorno al Futuro.
È stato surreale fino a quando non siamo entrati in Piazzetta dell’Angelo e, ogni figurante, ha preso parte ad azioni sceniche, quindi è entrato in un ruolo ben preciso, raccontandoci la sua storia.
Il futuro è quà
La passeggiata naturalistica -credo- abbia rafforzato molto la ripartenza di questa Chiesa. Così come il bel pranzo allestito nella Piazzetta: è andata aumentando la condivisione.
È stata una giornata tenera, molto partecipata, sia da tutti quei volontari che si adoperano costantemente per il Comune di Formello, sia dai bikers, turisti e qualche pellegrino di passaggio, aggiuntosi in corsa.
Un futuro per il nostro passato è il giusto titolo per questa nuova avventura, auguro personalmente all’Archeoclub, che ha adottato la chiesa e ne sta valorizzando i tesori, un buon lavoro!
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Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.