L’opera a bulino che raffigura Santa Lucia è una calcografia: come ha spiegato l’autrice. E è destinata a far parte di quel circolo di idee a beneficio dei restauri della Chiesa
Chi è l’artista della Calcografia?
Parliamo della Calcografia di Santa Lucia a Formello, ma parliamo ancora della Chiesa di San Michele Arcangelo, laddove i dipinti parlano e le mani degli artisti si mettono a disposizione delle voci, creando nuova arte.
Maria Maddalena Tuccelli, una cittadina di Formello nonché artista del bulino, ha voluto realizzare un’opera rappresentante la Santa, per sostenere le iniziative promosse dall’Archeoclub, e finalizzarla ai restauri in corso.
Ludovico Sandri , il giovanissimo film-maker del cortometraggio -che è stato proiettato durante la presentazione dell’opera- ha documentato i vari momenti e passaggi del lavoro. Dall’approccio dell’artista agli strumenti del mestiere a come nasce un disegno prima di diventare opera.
Il lavoro al Bulino viene trattato con molta poesia e lo stesso il metodo con cui la Tuccelli ha realizzato la lastra. Fino all’atto d’amore finale: l’incisione calcografica.
Arte che genera arte che genera altra arte
Avere certe maestranze, dal mio punto di vista, arricchisce un luogo. Non ci vengono lasciate solo delle opere straordinarie, in questo caso la Santa Lucia, ma anche un’ispirazione per le generazioni successive.
L’arte non può che generare altra arte, laddove compare un’idea, questa, ne svilupperà altre mille. E, stranamente, ciò non rappresenta una divisione di epoche diverse ma un unione di stili e pensieri.
Ho trovato straordinario il lavoro compiuto da Maria Maddalena Tuccelli per la realizzazione della Calcografia di Santa Lucia a Formello, un esempio -come alcuni altri- che si allinea alla rinascita di questo sito spirituale che ci appartiene da sempre.
P U O I A R R I C C H I R E L A L E T T U R A C O N Q U E S T I A R T I C O L I:
La Misericordia di San Michele Arcangelo
Angeli adoranti a San Michele Arcangelo
Scopertura della calotta di San Michele
San Michele Arcangelo, tra flauto e piano
Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.