L’esercito di stelle non guida più la nostra rotta
non rischiara i baci notturni
non dimora più nelle poesie.
Una sfumatura di via lattea ci prova a portare via il pensiero,
a liquidare gli stracci
e rifrangere il suo potere incantatore
ma le onde si rompono,
il mare si incrina.
Un orlo di schiuma tocca i miei piedi,
non sento energia, freddo, caldo.
Guardo nell’acqua le stelle cadute,
e le maree,
che luccicano la sabbia con la loro polvere.
Mi portano l’ultima magia negli occhi
poi l’universo si spegne lassù,
resta deserto di luci.
Qualcosa di me si sfibra,
il volto,
la pelle,
le ossa.
La Natura mi spezza,
è grande,
è magnifica
non c’è più posto per me
per noi.
Quanto siamo piccoli!
Raccolgo l’ultima stella,
e mi spengo.
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