Ecco il silenzio,
si affaccia dopo le ciglia
negli spazi indefiniti della mia vita
e quando scendo nelle sue braccia
vigliacca mi vanto,
di parole mi nutro.
Innocente bugiarda di me stessa,
mentre il tempo scorre
senza traccia.
Sogno spesso
e i miei sogni profumano di radura bagnata,
mi affaccio anche io
più in là del sogno,
nello spazio ancora indefinito,
ma di fronte,
non lo affronto.
Al suo cospetto giaccio
cucita in un baco
rapita da un ragno
che, in dosso,
mi modella la sua tela,
perché io sia imperfetta
ma pura.
Ecco il silenzio
mi avvolge,
sento che in un momento
si sparpaglia
nel vento,
e io
non sento più nemmeno quello.
Il vento, il vento… Il vento