Una favola al cioccolato dalle tinte noir, intensa, piena di angoli misteriosi, fossi da saltare, amicizie da custodire, strumenti da rincorrere
Semplicemente arte
La favola al cioccolato, che racconta di un’amicizia tra un bambino e un vecchio uomo, si svolge di notte e fa crescere intorno a sé delle note sempre più tensive, delle ombre sempre più mordenti fino al finale che, invece, fa sciogliere il cuore.
L’orchestra, diretta dal M° Massimiliano Tisano, era composta dai maestri di musica e dagli allievi dell’Accademia Bernardo Pasquini di Formello: una sfera di artisti e strumenti nel ruolo portante e integrante delle scene.
La voce narrante era quella della poliedrica Sonia Martelloni che si è cimentata in diversi mood e -sollazzata dall’isteria e poi dalla drammaticità della musica- ha cantato alcuni brani di grande impatto emotivo.
Non è sembrato di assistere solo a un Reading
La composizione artistica, orchestra più voce, si è elevata a qualcosa di superiore e ha lasciato affluire il pubblico in un luogo oscuro e impenetrabile, gli ha lasciato toccare il profilo della luna e, con una sonorità profonda, gli ha strappato una lacrima.
Il rocambolesco ritmo delle note e delle parole, ben incastonato, è stato il punto reggente del concerto: un insieme insolito di suoni, brutale e poi allegro, freddo e poi floreale che forse non ci si aspettava, e che ha sorpreso.
È stato facile immaginare questa favola all’interno dei boschi del Sorbo. Sotto un plenilunio da fiaba che filtra tra i rovi spettrali e il fogliame quisquigliante. Mentre l’odore della paura saliva indemoniato a far pulsare le tempie. E quello della corteccia, pregno di pioggia, si mescolava al fiato caldo degli animali.
Mi sono sentiva osservata, a un tratto. Gli occhi dei lupi sbirciavano nascosti e, solo il passo coraggioso di un bambino, mi ha riportata indietro, al sicuro.
Dalla scrittura alla fantasia
La Sala Grande di Palazzo Chigi è stata trasportata in uno scenario notturno, denso di cambi di immagini, situazioni che frapponevano bene e male, e la fascinazione sensoriale della cioccolata che riconduceva a una situazione di calore umano.
L’Orchestra e la voce di Sonia Martelloni hanno regalato buio e luce come si regalerebbe un cristallo prezioso. Forti, decisi, con il battito del cuore sulle corde, il grido della notte nella voce.
Un’esibizione che ci ha ciancicati un po’: il fiato sospeso, il cuore che è rimasto sotto il braccio del vecchio uomo.
L’Accademia ci ha fatto assaggiare una favola al cioccolato, della scrittrice Monica Gherardelli, un progetto che speriamo prosegua, data la partecipazione di pubblico ma -soprattutto-, data la qualità delle esibizioni.
E’ stata, inoltre, l’occasione per contribuire -come già avvenuto con la Favola di Willie– alla raccolta fondi lanciata dall’Archeoclub di Formello che vede la Chiesa di San Michele Arcangelo al centro degli intenti di un intero paese.
Musica e Teatro a Formello
Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.