La mostra di fotografia, Vi ho rubato il Crèmera@30.5, ha catturato per qualche settimana il corso di questo nostro torrente e lo ha fatto scorrere in Sala Orsini di Palazzo Chigi
Pezzi di Crèmera e pezzi di me
Ho voluto fortemente fare questa mostra di fotografia e intitolarla Vi ho rubato il Crèmera@30.5 perché, sentirmi ladra, in questo caso, mi ha entusiasmata.
Pezzi di Crèmera, scorci, alberi, la Natura ma anche le discariche abusive. Gli archi antichi e le Tombe. I Lucernari etruschi e il Maripara. Si incontra tanta cultura, e storia, e paesaggio, in questo percorso lungo trenta-virgola-cinque chilometri.
Ma non sono andata verso il Tevere, l’ho risalito dalla foce -in zona Labaro- fino alla Sorgente -che si trova a nord di Formello– in un luogo selvaggio e magico.
Cosa ho voluto portare in Sala Orsini?
Innanzitutto la fotografia, Vi ho rubato il Crèmera @30.5 è una mostra sul territorio. Ma è anche l’intenzione di legare insieme le peculiarità che abbiamo intorno a noi. Per farlo ho pensato che l’unica congiunzione fosse proprio un torrente speciale, che ho riscoperto non molto tempo fa, durante una camminata sull’acqua.
Un torrente con più nomi: gli anziani lo chiamavano La Cremèra e si pronunciava come Chimera; ma, nel tratto romano -da Veio in poi- prendeva il nome di Valchetta, un titolo nobiliare, ereditato dalla famiglia proprietaria di gran parte dei terreni adiacenti al suo letto.
Così a un certo punto divenne Valchetta-Crèmera. Oggi lo chiamiamo Il Crèmera, non fa più rima con Chimera e, nel tratto delle Valli del Sorbo, assume addirittura un altro nome: Fosso della Mola di Formello.
Diciamo che grazie a mio padre e ad un amico, Francesco, che ha iniziato a fare escursioni nei cunicoli, mi sono appassionata alla storia di questo corso d’acqua e ho pensato che non era mai stato intrapreso un percorso fotografico che unisse insieme tutto ciò che attraversa.
Vi ho Rubato il Crèmera a tappe
Sono state fatte delle bellissime mostre: per esempio sulla Formello sotterranea che raccontava di una rete idrica etrusca ancora salda intorno al paese; un’altra, interessantissima, Dalla Capanna alla Casa, o ancora quella sui Chigi a Formello. Ma mai era stato fatto un tracciato unico che raccontasse tutto, fino al Tevere.
Così ho raccontato la storia di oggi, e per farlo al meglio, mi sono avvalsa dell’aiuto di molti amici, persone competenti su alcune tematiche, che mi hanno regalato dei contributi scritti, da esporre.
Fotografia. Vi ho rubato il Crèmera @30.5, è stato per me un evento fonte di grande orgoglio. Mi ha restituito tantissimo.
Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.