Eravamo un bel gruppo il Primo Maggio nel Torrente Crèmera, abbiamo camminato in acqua, in un tratto percorribile, molto facile, questo ha come ravvivato dei ricordi legati al corso d’acqua
Nell’acqua come pesci
Per la prima volta ho camminato con i piedi in acqua sul Crèmera, la giornata è nata come un Primo Maggio diverso e si è trasformata in un contatto profondo con il torrente.
Questo mi ha fatto ripensare alle mille volte che ero stata li e non lo avevo mai sentito così presente nella mia vita, e invece lo era stato, mi ha accompagnata fino ad oggi.
Da sotto alla Cascata della Mola fino ai Cancelli, una passeggiata con i piedi a mollo, ma anche il corpo. Non sono mancati scivoloni, cadute lievi, e l’acqua si è impossessata di noi.
Siamo stati bravi, abbiamo raccolto l’immondizia trovata qua e là, abbiamo intavolato conversazioni serie sull’ambiente, sul proteggere le nostre Valli del Sorbo da questa contaminazione, da questo fare comune di sporcare.
E poi ci siamo divertiti, controcorrente, risalendo il Crèmera, tra gli animali al pascolo, le fronde verdeggianti che formavano una galleria piena di contrasti, luci e ombre. Siamo passati sotto il ponte etrusco e una falcata dopo l’altra abbiamo raggiunto la fine del percorso d’acqua.
C’è sempre da imparare. Io ho imparato a dare più valore a questo nostro torrente.
LEGGI ANCHE:
Il concerto Pitturato Una rubrica sul Crèmera Il libro sul Mulino La commedia sulla Riforta
Sono prima di tutto una viaggiatrice, annuso la vita e ne trattengo le radici. Quindi scrivo per piacere ma anche per lavoro. Scrivo perché senza non saprei starci. E poi fotografo perché la fotocamera è il mio psicologo personale. Cammino sempre con un animale di fianco, un gatto un cane un cinghiale un ippopotamo. Insomma converso. E poi scrivo di nuovo.